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Logos

Cristo è… il Logos, di cui tutto il genere umano fu partecipe. Ma quelli che vissero secondo il Logos sono cristiani se anche passarono per atei, come, tra i Greci, Socrate, Eraclito e altri simili… Giustino, Apologia

Senza la filosofia greca il Cristianesimo mancherebbe di alcuni “atei” che non sanno di essere cristiani. L’evento dell’irruzione di Dio nella storia ha sconvolto le basi del mondo antico, un mondo che si avviava tristemente al suo declino: il Logos che si è fatto uomo è alla base della rivoluzione antropologica dell’età antica. Il Cristianesimo si è radicato in un mondo caratterizzato dalla potenza della parola greca e dal chiaro ordinamento romano. In un certo senso Dio ha scelto quel tempo per incarnarsi, ha scelto l’eloquio greco per custodire e diffondere la Parola e la lingua latina per celebrare i misteri liturgici. Atene, Roma e Gerusalemme sono le basi del Cristianesimo e, conseguentemente, del mondo occidentale. L’eredità ellenica è stata rinchiusa e conservata nel forziere della tradizione ecclesiale e Roma è diventata la sede del vicario di Cristo. Rinnegare le origini del Cristianesimo non è soltanto un tradimento ma una falsificazione.

La filosofia della Grecia antica era immersa nel mistero: gli uomini iniziarono a filosofare per la meraviglia, dice Aristotele, ma forse sarebbe più corretto affermare “iniziarono a filosofare per lo sgomento”. Di fronte al mistero, la ragione umana inizia a darsi spiegazioni, effettua ragionamenti, sforzandosi di ricercare il giorno con l’aiuto di una piccola lampada. L’osservazione naturale e il ragionamento induttivo permisero agli antichi pensatori di intuire una realtà metafisica che oggi appare declassificata. Ma l’intuizione non poteva essere degnamente comunicata. Mancava il Logos, per quanto il lume della ragione fosse in loro più brillante che nei loro posteri. La fatica di trovare una parola giusta, di effettuare un discorso ordinato, li portò ad adoperare il mito. Il mistero non può essere compreso ma soltanto rivelato. La sapienza greca ha fornito all’umanità una chiave di accesso alla Rivelazione. Il mistero non è stato scartato perché inconoscibile, il mistero è la matrice della sapienza, di una conoscenza che è l’essenza stessa della filosofia e della nuova vita.

Quando l’anima si è completamente isolata ed è interamente rientrata in se stessa, allora ha acquisito la sapienza vera che supera ogni umana capacità, allor che la brama, strappandola via da quaggiù, la trae in alto verso il cielo come se fosse dotata di ali. Perciò Platone ritiene che l’anima, se è giunta al traguardo della speranza attraverso l’amore della sapienza, consegue l’inizio d’una nuova, eterna vita. Clemente Alessandrino, Stromata

Cosa ci separa dal Natale? Probabilmente non riusciamo più a rapportarci al mistero, non accettiamo di non saper parlare una lingua antica, priva degli automatismi rassicuranti del nostro linguaggio. Linguaggio che prima ancora di essere parola è pensiero, è modo di essere. Un bambino non attende il Natale perché “conosce” ma perché il mistero dei doni rende le sue giornate speciali, attende la festa della manifestazione dell’amore. Il bambino non ha interesse a scoprire chi porta i regali: l’importante è trovarli sotto l’albero, come realizzazione di una promessa. Possiamo recuperare questa dimensione misterica? Possiamo fermarci e rimanere sgomenti di fronte al miracolo della vita? Possiamo accogliere l’amore totalmente disinteressato che oggi si manifesta nella presenza inaspettata di chi ci ama? Possiamo ancora avere speranza, passare dalla ragione alla sapienza? Hanna Arendt vedrebbe in questo Natale una grande occasione di redenzione:

Il miracolo che salva il mondo dalla sua naturale rovina è la nascita di uomini nuovi che sanno ricominciare di nuovo, la nascita di quelle fede e speranza che il mondo greco non conobbe e che hanno trovato la loro più succinta e gloriosa espressione in una piccola frase dei Vangeli: – Ecco vi è nato un bambino. H. Arendt, Vita activa

Una risposta a “Logos”

  1. Fulvio Petti

    Buongiorno, un sincero ringraziamento, perché la tua concreta testimonianza di fede cristiana è il supporto più autentico alle meravigliose parole con cui penetri il Mistero del Dio che si fa uomo. Auguri Buon Natale!

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