Metafisica

Nel 2022 vorrei tornare alle origini.

Quando il sentiero intrapreso finisce contro un muro, in una selva oscura o in un luogo senza vie di uscita, occorre avere la pazienza e l’umiltà di tornare indietro. Ho come l’impressione di essermi incastrato nel frastuono multimediale, nella immediatezza delle sensazioni, nella presunzione delle mie rappresentazioni. Tutto ciò che mi circonda appare nella sua vacuità, nella sua inautenticità. Ho speso forze e tempo dietro a processioni funebri in cui i morti seguivano il carro. Come un cieco non distinguevo il bene dal male, non perché non fossi capace di riconoscerli ma per la loro indeterminatezza. Il mio sguardo si è fatto stanco, miope, superficiale.

Sembra che il termine filosofia abbia un rimando alla parola greca phôs, luce. Di rimando il termine phôs si collega all’organo recettore della luce, la vista. Il lessico filosofico è pieno di termini che etimologicamente rimandano allo sguardo. Il termine teoria deriva dal greco theoreo che significa osservo e guardo mentre il termine intuire richiama il termine latino intueri che significa guardare attentamente ciò che sta sotto, vedere più a fondo. Fare la storia della filosofia significa fare la storia del modo di vedere la realtà.

Che cos’è la realtà? Nel suo Poema, Parmenide indica due sentieri: il sentiero dell’opinione (doxa), di ciò che appare e quindi non essere, e il sentiero della verità (aletheia), ciò che è e quindi la via della ben rotonda verità. Lo sguardo fissa la verità svelata, riconosce la realtà per quello che è. Ma è possibile squarciare il velo di Maya delle apparenze senza una metafisica, senza la capacità di guardare oltre il mondo fisico? Come è possibile creare una vera scienza, una vera politica, una vera educazione, limitando lo sguardo soltanto a ciò che sembra o a ciò che potrebbe sembrare? Senza una buona metafisica è ancora possibile lo stesso Cristianesimo?

Una volta un sacerdote, indicando in chiesa una vecchietta che ogni giorno si recava puntuale a sgranare il suo rosario, mi disse:

Vedi, questa vecchietta è la persona che ha compreso meglio di tutti che cos’è la metafisica. Ogni giorno viene qui a pregare Dio che l’aiuti nelle sue fatiche, nei suoi dolori, nelle sue precarietà. Questa vecchietta ha compreso che la medicina, le banche, la politica non possono aiutarla. La vecchietta distingue il campo d’azione fisico da quello metafisico.

Mi sembra opportuno ripartire da ciò che precede e supera la mia percezione del mondo, la mia sbrigativa e parziale visione del mondo. Imparare a vedere la magia presente nel mondo, insegnare a vedere la magia presente nel mondo.

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