La prima campanella

Caro studente, tra poche ore inizierà un nuovo anno scolastico in cui vivrai gioie e dolori, successi e insuccessi, vittorie e sconfitte. Gli anni scolastici sono sempre diversi, perché tu sei diverso e diversa è la storia in cui ti trovi. Per questo motivo poni attenzione agli avvenimenti che ti circondano, cerca di leggere la storia con gli occhiali giusti, con umiltà e sapienza. Ti trovi in una società cambiata, in cui sei cambiato: alcuni principi che sembravano fondamentali, intoccabili, sacri, oggi sembrano costantemente rimessi in discussione e superati. Il patto sociale che legava i diversi individui oggi non lega più: siamo diventati tutti più sospettosi, spaventati, aggressivi, insofferenti. Certamente non possiamo sottrarci dal vivere nel mondo e occuparci dei problemi che il mondo ci pone ma rifletti: è davvero possibile oggi occuparci di ciò che realmente ci interessa, ascoltare e parlare liberamente con gli altri? Appare sempre più evidente l’uniformità culturale e civile che le recenti leggi hanno introdotto: la scuola è etimologicamente il luogo di incontro di uomini liberi, anticamente un luogo di discussione e di scienza. Oggi è ancora così ?

Caro studente, ti chiedo di prestare attenzione a quello che accadrà a partire dal suono della prima campanella, una sveglia che suona per coloro che non vogliono continuare a dormire. Quest’anno non basta prendere la sufficienza o andare a scuola facendo esclusivamente il proprio dovere, quest’anno occorre svegliarsi, iniziare a comprendere che occorre prepararsi per un tempo difficile in cui farai la differenza. Devi necessariamente impegnarti a sviluppare il tuo desiderio di essere, volere e fare. In gioco non c’è la tua promozione o il voto finale: in gioco c’è il modo di comprendere e vivere la vita insieme agli altri. La campanella suonerà per tutti ma soltanto alcuni si sveglieranno e a fatica si alzeranno.

Afferma Eraclito

Agli altri uomini [agli altri, non ai sapienti] rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo

Eraclito, Frammenti

Per comprendere il mondo in cui ci troviamo occorre svegliarsi dal sonno, occorre rinunciare ad una vita comoda, calda, sicura. Gli uomini dormienti, che vivono nella propria ignoranza, vivono senza capire e agiscono senza capire. Non è più tempo di nascondersi, di rimandare i propri impegni per un giorno indefinito in cui essere la persona che vuoi essere. La campanella sta suonando. Studierai in modo anonimo, senza spirito critico, rintanato nelle tue piccole sicurezze o sarai artefice di quel cambiamento di cui abbiamo tutti bisogno?

Caro studente, quest’anno ricerca la sophrosyne. Nei poemi antichi viene chiamata così la capacità di pensare e vivere secondo saggezza. Questo termine è formata da due termini sozo (salvare) e phren (mente) e rappresenta la capacità di rimanere in equilibrio, di non abbandonarsi a cattivi pensieri e a cattivi comportamenti. Bisogna che tu scopra i tuoi limiti e per farlo devi studiare tanto e una volta finito, ricominciare a studiare e poi a studiare ancora. Non parlo solamente dello studio intellettuale: quello che apprendi deve essere messo in relazione con la realtà in cui sei immerso, devi comprendere che la conoscenza si nutre della vita e la vita si nutre di conoscenza. Nell’antica Grecia la sophrosyne divenne fondamentale per la costruzione della polis, le primitive formazioni democratiche: senza la saggezza era impossibile vivere lontani dalla tirannide e dalla competizione.

Caro studente, forse ti sto chiedendo troppo, quest’anno cerca di andare al di là del velo che ricopre il tuo sguardo, analizzando e giudicando con attenzione le situazioni che avrai di fronte. A volte ci troviamo imprigionati dentro a degli schemi, a volte ci rinchiudiamo volontariamente. Impara a giudicare il mondo in modo nuovo, utilizzando uno sguardo, un linguaggio, un agire, capace di rinnovare con amore il pezzo di mondo che ti è stato affidato.

Non vogliate conformarvi a questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, affinché possiate distinguere qual è la volontà di Dio, ciò che è bene, ciò che gli è gradito, ciò che è perfetto (Rm 12,2).

Impara a distinguere, ad avere discernimento. Forse qualcuno ti respingerà ma non avere fretta e impara a camminare con tutti e con tutte le andature. Non cambiare per far felice qualcuno e metti in risalto ciò che è buono, gradito e perfetto. Non fidarti eccessivamente anche dei tuoi maestri: mettili in difficoltà, diventa per loro un motivo di crescita, cerca con loro il bene e rifiuta il male. Se la tua intenzione è buona e i tuoi maestri ti vogliono bene, per quanto saranno infastiditi dalla tua provocazione avranno per te rispetto e attenzione. Vivi ogni giorno aggiungendo una piccola conoscenza e provandoti nelle difficoltà. L’intelligenza non si misura con la quantità di informazioni che riesci a conservare ma con la curiosità e la disciplina che raggiungerai nel tuo percorso.

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